Conosco
Claudio Ferroni da oltre quarant' anni e non l'ho mai visto
perdere lo spirito della nostra giovinezza. E' un uomo di
una straordinaria ricchezza: gaio ma anche riflessivo,
pragmatico ma anche sensibile, superiore nella sua genialità
ma anche disponibile e paziente con gli altri. Questi tratti
complessi del suo carattere li ho sempre ritrovati nei suoi
dipinti, nei quali si compone sempre la profondità del
sentire e l'accuratezza della tecnica. La curiosità verso il
mondo (appunto, il suo animo "giovane") muove i suoi
pennelli, tesi a rappresentare il Bello nelle sue forme
naturali più varie.
I quadri
di Claudio entrano dagli occhi ma puntano al cuore, passando
per le emozioni suscitate dalle sue scelte cromatiche e dal
suo tratto inconfondibile. Per questo le sue tele hanno
un'immediatezza percettiva appena filtrata dai riferimenti
spazio-temporali : paesaggi dell'anima, direi, nei quali
ritroviamo noi stessi, con le nostre angosce, le nostre
gioie, le nostre paure, i nostri entusiasmi. Ispirazione e
tecnica, natura e cultura raggiungono in questa estetica
quella "poesia visiva", che e' lo stadio evoluto della pura
e semplice pittura.